Descrizione Progetto
MONTI AVARO – TRIBORTOI (VALLETTO) 10-07-2019
Al fine di evitare, se possibile, il traffico dell’ora di rientro dal lavoro dell’area altamente urbanizzata della bassa val Brembana e dell’hinterland bergamasco, anche oggi si parte piuttosto presto.
20 partecipanti (13 signore). Alla partenza incontriamo un un amico che, pur non facendo parte della comitiva, si aggrega e ci affiancherà per tutta la giornata.
Riempite le autovetture e conclusa la prima parte in autostrada, ci troviamo comunque coinvolti nel traffico dell’ora di punta mattutino che assieme ad alcuni tratti con lavori in corso e senso alternato, ci farà perdere non poco tempo.
Dopo la doverosa sosta caffè/toilette, abbandoniamo la strada che porta a passo S.Marco, raggiungiamo Cusio e da qui ci inerpichiamo lungo una stradina fino al parcheggio in località Piani dell’Avaro.
Tra pascoli e dossi erbosi, dove la fioritura ritardata dal clima pazzo di quest’anno la fa da padrona, iniziamo la salita su agevole carrareccia sterrata in direzione nord, per deviare poi verso sinistra lungo il sentiero 109A.
Come prestabilito con alcuni giorni di anticipo sulla data prefissata, soprattutto in considerazione del dislivello e dell’impegno fisico previsti, non adatti a tutti gli iscritti all’escursione, una parte del gruppo, giunta al Colletto dell’Avaro, (dove non troviamo alcuna indicazione con i nomi delle nostre destinazioni) si limita a raggiungere la vetta del monte omonimo tra prati fioriti ed un dislivello dimezzato, mentre il resto della compagnia, seguendo intuitivamente una traccia ben marcata, si accinge a risalire dapprima il vallone e poi la ripida cresta per giungere in cima al monte… che scopriremo, dal nome inciso sulla croce di vetta, essere denominato Tribortoi.
Peccato.
Mi ero preparato con le immagini satellitari, (sulle mappe non compare nemmeno il nome di questa cima), il monte Valletto ce lo troviamo di fronte, a poche centinaia di metri, ma irraggiungibile da questa posizione a causa di un un profondo intaglio roccioso e della parete pressoché verticale del versante che abbiamo davanti.
A malincuore, ci accontentiamo.
Il panorama rimane ugualmente molto bello e l’orario, non consente di rimediare all’errore.
Dalla nostra posizione vediamo bene, anche se molto distanti, i nostri amici e virtualmente insieme sgranocchiamo qualche boccone, prima di ridiscendere.
Di nuovo al Colletto, com’è vero che non rimane il tempo di salire sul monte Valletto, è certo che anche noi possiamo accedere tranquillamente al monte Avaro, contraddistinto da un cumulo di sassi alto un paio di metri o poco meno e lasciato libero dai nostri compagni ormai da più di mezz’ora.
Alla fine della discesa, ci ricongiungiamo tutti presso un “casera” molto ben ristrutturata e gestita come piacevole punto di ristoro (bar), dove prima di ripartire, grazie alla disponibilità del gestore, festeggiamo il compleanno di Bruna e Catia, con squisite torte e spumante da loro gentilmente offerti.
Il rientro è meno “penoso” del mattino, quasi tutti i lavori stradali sono terminati e pure il traffico meno intenso è molto più scorrevole, concludendo così la piacevole giornata.
Franco Brigoni