Descrizione Progetto
Sabato mattina ci ritroviamo in 15 ( 5 signore e 10 uomini ), disponibilità massima che il rifugio ci ha concesso. Tempo buono, viaggio tranquillo al limite dell’inverosimile, essendo il primo giorno di luglio con le probabili partenze per le vacanze.
L’arrivo al Lago di Braies avviene nei tempi pianificati ed il cielo, salvo alcuni grossi cumuli, si mantiene bello, consentendoci di godere i bellissimi colori delle acque del lago e la vista delle cime circostanti.
Salita tranquilla con soste frequenti per ammirare il paesaggio e scattare moltissime foto, finché i cumuli si trasformano in coltri grigio scure che si abbassano via via fino a coprire le cime. Le previsioni dicevano possibili leggere piogge verso le 14,00 ma, anticipando di una mezzora i tempi,
le precipitazioni riescono a colpire coloro che si erano attardati con un pò di fiatone nella parte finale più ripida del sentiero che porta al rifugio Biella.
Sistemati nelle varie camerette e tolti gli indumenti bagnati, mentre fuori il tempo è ulteriormente peggiorato e la visibilità è scarsa, approfittiamo della cucina ancora aperta per consumare qualcosa di caldo. Passato il maltempo, il cielo si squarcia qua e là lasciandoci intravedere a tratti una
sequenza di vette e catene dolomitiche che spaziano dalla Croda Rossa di Sesto, Cortina d’Ampezzo con tutte le cime circostanti, Marmolada, Piz Boè, Conturines, Odle di Funes ecc.
E’ il momento degli appassionati di fotografia !!! Luci ed effetti di colore meravigliosi !!!
A nord del rifugio l’unica cima visibile è la Croda del Becco che sovrasta proprio il rifugio verso sud, mentre a nord precipita verticalmente sul Lago di Braies. Sarà questa vetta la meta di domenica.
La cena si svolge tranquilla, nonostante la piccola ed affollata sala pranzo che ospita anche il bancone del bar. Fuori il tempo è di nuovo cupo e tutti preferiscono stare all’interno del rifugio a giocare a carte o studiare i possibili percorsi per il giorno seguente. Scartata l’idea di fare il giro ad anello attorno alla Croda, una volta ridiscesi dalla vetta, per l’estrema lunghezza del percorso, si decide di salire in 11, mentre quattro partecipanti per varie ragioni decidono di attendere i salitori al
rifugio.
I primi a svegliarsi al mattino, neanche a dirlo, sono gli appassionati di fotografia che alla 5,00 si ritrovano fuori dal rifugio ad immortalare i colori delle cime dolomitiche, al momento molto ben visibili. Meno entusiasti coloro che invece gradivano dormire ancora due orette senza sentire lo scricchiolio del pavimento in legno ed il brusio dei compagni svegli.
Ore 7,00 colazione a buffet veloce e dopo mezzora, con 30’ di anticipo sui tempi pianificati, siamo pronti per partire ( 2 signore e 9 uomini ). Non male visto che il meteo prevede qualche rischio di precipitazioni per le 11,00. Il tempo di salita alla Croda del Becco è di circa 80’, ma la maggior parte del gruppo arriva in poco più di un’ora, grazie al fatto che a quest’ora non c’è affollamento sul primo tratto più ripido della cresta, dove alcune catene offrono più sicurezza in caso di ghiaccio o pioggia. Alla croce di vetta il panorama si presenta grandioso, tranne verso nord dove le nubi ricoprono la catena delle Alpi Aurine e le poco più lontane vette austriache. Sotto il lago di Braies è una perla verde e azzurra incastonata nel verde della vallata e bordato di ghiaia bianca.
Il tempo di scattare nuovamente decine di foto ed il cielo cambia, coprendosi di velature dense che ci consigliano di scendere velocemente prima che le balze rocciose della cresta si possano bagnare di pioggia. In poco tempo siamo al passo Porta sopra al Forno, 500 m. più in basso, dove ritroviamo i nostri quattro amici che sono risaliti dal rifugio Biella da dove stavano osservandoci da lontano.
Per raggiungere il lago di Braies ci manca ancora una discesa di circa due ore, durante le quali fortunatamente il tempo migliora è in continuo miglioramento. A chiudere la nostra escursione ora manca il percorso lungo il lato destro del lago, affollatissimo di improbabili escursionisti
domenicali che affollano le sponde ed i locali della zona.
Per scambiarci i consueti saluti decidiamo quindi di scendere a Braies e brindare alla buona riuscita dell’escursione in un locale più tranquillo.
Silvano Tosini