Descrizione Progetto
Siamo al margine orientale del Veneto ai confini con il Friuli Venezia Giulia e precisamente nel gruppo dei Clautani prealpi venete. La Cridola m. 2581 presenta una via normale classificata EEA e per questo riservata ad escursionisti esperti di manovre di corda dato che al ritorno sono previste diverse calate in corda doppia.Dopo un viaggio tutto sommato tranquillo parcheggiamo le macchine nei pressi del rifugio Padova. La giornata del sabato, come da programma, dovremmo passarla in pieno relax; invece, come spesso accade, alcuni di noi approfittano di tale giornata e la usano come allenamento per la giornata successiva. Sistemato in fretta, quindi, il materiale per il pernottamento, ci avviamo per una ricognizione. L’intenzione è salire il canale che porta alla sella Scodavacca aggettante verso la Val Montanaia; da qui, si dovrebbe avere una magnifica vista sul famoso “Campanile di Val Montanaia” obelisco isolato nella valle e famoso per le salite storiche effettuate da grandi alpinisti di primo novecento. La salita da subito non si presenta facile per il terreno franoso e per l’attraversamento di un residuo nevaio che incontriamo a metà percorso. Tale difficoltà fa decidere un gruppetto di salitori a desistere e a rinunciare alla meta, mentre i restanti proseguono imperterriti. Al loro ritorno ci descriveranno la bellissima vista sulla valle sottostante e sul campanile prima menzionato. La serata trascorre tranquilla serviti e coccolati dai simpatici ed ospitali gestori del rifugio. Dopo cena iniziano le consuete discussioni sulla salita dell’indomani. L’incognita principale questa volta sarà il meteo purtroppo non completamente affidabile, quello che servirebbe, invece, per una salita lunga e delicata come quella che dovremo affrontare. Rincuorati dai numerosi brindisi e dalle notizie del gestore andiamo a coricarci tutti insieme nello stesso stanzone e dopo aver esternato, come da prassi, innumerevoli cavolate ci addormentiamo. Il mattino della domenica appare plumbeo e prodiero di pioggia che ancora però non cade. Partiamo fiduciosi in quanto l’avvicinamento alla parte tecnica non presenta alcuna difficoltà e l’eventuale pioggia non arrecherebbe particolari problemi. Arriviamo quindi alla Taccola della Cridola sotto una debole pioggerellina e questo è il momento delle decisioni: andare avanti o desistere?. Ovviamente la maggioranza decide di continuare nella speranza che la pioggia cessi e il terreno si asciughi rapidamente. Per questa decisione saremo premiati per il resto delle giornata, e, dopo una splendida e delicata arrampicata, su un percorso variamente articolato e con 1300 m. di dislivello arriviamo tutti in vetta alla Cridola m. 2581. Il sole e l’ampia schiarita ci permettono di gustare il bellissimo panorama di vette dolomitiche fra cui il Pelmo, l’Antelao, il Civetta, la Marmolada ecc. ecc. Foto di gruppo, dedica sul libro di vetta ed è giunto il momento della discesa che come detto dato la composizione della roccia estremamente friabile non sarà delle più facili e tranquille. Decidiamo pertanto per la sicurezza del gruppo di effettuare le calate in corda doppia, comunque già previste, facilitate anche dalle attrezzature di calata già infisse lungo la via. Effettueremo diverse calate che permetteranno di fare, perché no, anche un pò di didattica nella procedura di questa particolare tecnica di discesa. Arrivati tutti indenni e felici ai piedi della parete ripercorriamo il sentiero di ritorno ancora accompagnati da una bellissima ed insperata giornata. Solo durante il ritorno in macchina ci accorgiamo di aver scampato l’annunciato temporale solo per pochi minuti.
Mauro Bettoncelli