Descrizione Progetto
LAGHI CORVO 23-06-2019
Circa 190 Km ci separano dal parcheggio in val di Rabbi, situato in località Cavallar, al termine di una contorta e stretta stradina di montagna, che si stacca dalla frazione di S. Bernardo.
Fortunatamente non incontriamo traffico in senso opposto.
In assetto da trekking ed in orario con la tabella di marcia, partiamo in 22, 8 le donne.
Prima tappa: dopo 300m di dislivello percorsi nell’ombra di un’abetaia, malga Caldesa Bassa, si ricompatta il gruppo che nel frattempo si era un po’ sfilacciato, si conversa amabilmente con la simpatica signora che gestisce lo spaccio di formaggio; sosta breve e si riparte, ora la vegetazione a prevalenza di larici, si fa più rada, mentre le macchie colorate dei cespugli di rododendro, rendono il paesaggio luminoso e rilassante.
Mano a mano che prendiamo quota, anche i mughi diradano per lasciare il posto alle praterie piene di fiori o alle chiazze ancora ingiallite dalla recente scomparsa della neve.
Ormai, la mattinata volge al termine e l’assenza di ombra si fa sentire, sorprendentemente, nonostante il caldo ed i preventivati 950m di salita, tutti i componenti il gruppo arrivano al rifugio Stella Alpina a 2425m, anzi proseguono fino al lago Corvo, risalendo altri 40/50m.
Il panorama è mozzafiato: i bacini naturali, incastonati in conche rocciose, sono ancora parzialmente ghiacciati.
La superficie biancastra, è intersecata da linee di frattura irregolari in cui si specchia l’azzurro intenso del cielo.
Tutti ne sono entusiasti e in molti non si accontentano dei laghetti più bassi e vicini al rifugio, ma sormontano altri risalti rocciosi per ammirare dall’alto lo stupendo ambiente alpino d’alta quota.
Sul libretto era ipotizzata la eventuale ascesa alla vetta del monte Collecchio (2957m), ma il dislivello totale sarebbe stato di circa 1500m e avrebbe richiesto la divisione del gruppo già dal parcheggio, inoltre la neve ancora abbondante ci avrebbe rallentato troppo.
Verso l’una ci raggruppiamo al rifugio, i più intraprendenti hanno totalizzato 1140m di dislivello, ma tutti, tenendo conto delle loro età e capacità personali, si sono impegnati in modo eccezionale.
Nel primo pomeriggio, dopo un giusto riposo ed un meritato ristoro, si rivolgono gli scarponi in discesa.
A minor affanno, corrisponde un aumento degli scatti fotografici, già di per sé numerosi.
Scendiamo tranquillamente, senza fretta, il gradito passaggio di innocue nuvole in cielo, ogni tanto ci protegge dai potenti raggi solari, e blandamente ci ritroviamo alla malga, tappa del mattino.
Altra sosta, ricongiunzione del gruppo e per qualcuno acquisto di formaggio.
Alle auto, sembra che nessuno abbia voglia di tornare a casa.
Silvana, abile pasticcera, per l’ennesima volta non si è lasciata sfuggire l’occasione di viziarci con un’ottima torta, ma poi, volenti o nolenti… ci tocca rientrare.
Complice il meteo, l’escursione è riuscita alla perfezione, tanto da spingere qualcuno a complimentarsi con l’organizzazione, ma il merito non è dell’uomo, il magnifico ambiente montano è lì che aspetta, basta saperlo apprezzare.
Franco Brigoni